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I Microprocessori ed il Personal Computer

Il microprocessore è nato in un modo del tutto casuale. Infatti il primo "CHIP" fu ottenuto partendo da una richiesta del Governo degli Stati Uniti ad una industria privata, la quale, nel tentativo di esaudirla, realizzò un dispositivo che non aveva soddisfatto la richiesta ma che apriva la strada a nuove conoscenze.

L'impegno maggiore nella ricerca e progettazione dei processori è venuto sicuramente dalla Bell Telephone, una società di Boston da sempre all'avanguardia nella ricerca e sperimentazione di nuove tecnologie elettroniche.

Alcuni scienziati, provenienti dalla Bell Telephone, intorno al 1965 fondarono, in California, la Fairchild che divenne poco tempo dopo la leggendaria Silicon Valley.

Non passarono molti anni che, sempre da parte di alcuni dei primi allontanatisi dalla Bell Telephone, nel 1968 nacque la Integrated Electronics, più nota come INTEL, ad opera di Robert Noyce e Gordon Moore.

Furono i tagli ai finanziamenti della NASA del 1970, che fecero diminuire di molto gli acquisti per componenti elettronici ed apparecchiature, ad obbligare le industrie elettroniche a diversificare la produzione rivolgendosi al grande mercato pubblico con la produzione delle calcolatrici tascabili. Fu così che in quel periodo la INTEL, per la costruzione di un microcalcolatore integrato per una calcolatrice da tavolo, realizzò un prototipo di microprocessore a 4 bit il 4000-1.


Il 4000-1 fu il primo vero microprocessore, progettato dall'Italiano Federico Faggin insieme ai suoi assitenti HOFF e MAZER. Faggin realizzò il 4001 in appena 3 cmq di silicio condensando oltre 2000 transistor. Il microprocessore più diffuso a metà degli anni 70 fu però lo Z80, progettato dalla Zilog Inc., società fondata dallo stesso F. Faggin e fu usato nel 1975 dalla ALTAIR 8800, Al 4000-1 seguirono il 2 3 e 4. L'intel 4004, l'ultimo della prima serie, si rivelò ben presto poco potente ed inadeguato per calcoli di uso generalizzato e fu quindi sostituito da un tipo più evoluto, l'8008 ad 8 bit, che ancora, però, non riusciva a raggiungere velocità abbastanza elevate.

Sulla scia del successo ottenuto con l'8008, a distanza di un anno, la Intel realizzò ed immise sul mercato l'8080. Contemporaneamente anche altre aziende produttrici di circuiti integrati si diedero alla ricerca nel campo dei microprocessori, come la Motorola che realizzò il 6800. Sulla spinta della evoluzione la Intel continuò a realizzare chip a otto bit: dall'8085 e l'8048 fino ai più recenti 8088 e 8086, a 16 bit.

La misura della potenza di un processore è data dal "clock" e dalla larghezza del suo "bus dati". Il clock misura il numero di operazioni che il processore riesce a fare nell'unità di tempo.

I primi 8088/8086 vennero realizzati a 4,77 Mhz, fino ad arrivare successivamente a frequenze di 8 o 10 Mhz. Il "bus dati" è una sorta di canale elettronico che tanto è più largo, tanti più sono i dati che possono essere trasferiti in una sola volta. Tutti i microprocessori sono dotati di un bus interno e un bus esterno. Il bus dati interno serve per lo spostamento dei dati tra i componenti interni, i registri del microprocessore, il bus dati esterno viene invece impiegato per le comunicazioni tra il microprocessore e le altre parti del computer. Nel 1976, due giovani, ai quali non erano sfuggite le nuove potenzialità che il mercato cominciava a offrire nel campo dei microprocessori e della elaborazione elettronica, decisero di progettare insieme un computer. Furono Steve P. Jobs e Stephan G. Wozniak, per gli amici Waz, che per auto finanziarsi vendettero la loro Wolkswagen, a progettare e realizzare il prototipo del primo Personal Computer.

Lo chiamarono Apple I, e con il ricavato della vendita dei primi cinquanta pezzi fondarono la Apple Computer Company.

L'Apple I, venduto in scatole di montaggio, ottenne subito un successo strepitoso e superò immediatamente le limitate capacità produttive di Jobs e WozniaK.

Con l'ingresso nella società di Mike Markkula, che aveva acquisito esperienze in due grandi compagnie produttrici di semiconduttori la Fairchild e la Intel, vennero potenziati gli investimenti e venne studiato un nuovo prodotto. Nel 1977 nacque l'Apple II, forse il primo vero personal computer.

Alla fine di quell'anno la Apple Computers aveva fatturato 774 mila dollari e appena cinque anni dopo, nel 1982, la società, che contava un organico di 3500 persone, spendeva 38 milioni di dollari per la ricerca a fronte di un fatturato di più di 583 milioni di dollari. Molti hanno paragonato l'arrivo del PC alla seconda rivoluzione industriale.

Fino a quando Jobs e Wozniak non avevano pensato di utilizzare un micro chip per costruire un vero piccolo computer, gli elaboratori erano enormi e solo enti governativi o grossissime aziende potevano acquistarli. La vera rivoluzione fu quella di realizzare un elaboratore che potesse servire in maniera completa ad un singolo utente. L'Apple II, il primo personal computer, aveva una tastiera, simile a quella di una macchina da scrivere, e comunicava con l'esterno attraverso un qualsiasi televisore sul quale era in grado di rappresentare appena quaranta caratteri su sedici righe.

La grande novità dell'Apple II non era rappresentata tanto dall'hardware ma da una componente del suo software, un linguaggio, il BASIC, che ne permetteva la programmazione in modo infinitamente più agevole che non con i codici esadecimali e ottali dei primi computer. L'Apple II disponeva anche di una memoria di massa costituita da un drive per floppy disk da 5.25 pollici. Agli inizi degli anni 80, al già affollato mercato di case costruttrici di personal computer, si aggiunse il colosso Ibm, che giunto ultimo pensò di trasformare la cosa a proprio vantaggio.

Studiò una macchina basata su un microprocessore più potente, l'Intel 8088 con il bus interno a 16 bit, mise la macchina sul mercato e pose gli schemi tecnici a disposizione di chiunque. Il primo PC IBM fu presentato il 12 Agosto del 1981 al Waldorf Astoria di New York. I produttori di accessori per computers realizzarono così ogni sorta di schede aggiuntive. Nacque quella che molti definirono la seconda generazione dei personal: i "businnes o professional computer" che costavano più o meno come i primi ma erano molto più potenti.

Contemporaneamente altri costruttori avevano scelto di realizzare macchine, a parità di potenza con i primi personal, ma che costassero molto meno. Il titanico scontro tra Sinclair, con lo Spectrum, e Commodore, con C64, primi "home computer", è durato qualche anno ed è stato all'origine di una grande corsa al ribasso dei prezzi.

L'abbattimento dei prezzi permise nel 1982, negli Stati Uniti, l'installazione di circa 1500 personal computer fra Apple, Tandy e Ibm. Nel 1983 il "Time" dedica la copertina "dell'uomo dell'anno" al PC. Nel 1984 la Ibm superò la Apple conquistando il 24% del mercato.
Il PC Ibm divenne lo standard e con lui anche il suo sistema operativo. Il sistema operativo che Ibm aveva adottato per i suoi primi personal computer era il CP/M, ma, per le eccessive condizioni di licenza d'uso, imposte in seguito dalla Digital Research, scelse poi l' MS-DOS, Disk Operating System progettato, per le macchine a 16 bit, dalla Microsoft di Paul Allen, Bill Gates e Steve Ballmer, fondata ad Albuquerque del 1977.

Bill Gates fondatore e maggiore azionista, ancora oggi determina gli standard a livello mondiale sulla produzione del software di base e del software applicativo.

All'inizio degli anni cinquanta l'elaborazione dei dati era praticamente limitata ai problemi contabili ed amministrativi da una parte, e a quelli scientifici dall'altra, attraverso la semplice esecuzione di calcoli o la risoluzione di equazioni matematiche.

Nel 1960 gli elaboratori erano già impiegati in 300 tipi di applicazioni diverse, che diventavano 1600 appena otto anni dopo. A metà degli anni 70 si contavano oltre tremila aree applicative nei settori più svariati.

Oggi non esistono campi in cui l' elaboratore elettronico non sia efficacemente e facilmente utilizzato.

La grande esplansione del personal computer è senza dubbio dovuta alla capacità di vedere il futuro di uomini come Paul Allen, Bill Gates, Steve Ballmer, Steve Jobbs, Steve Wozniak, ma che seppero anche approfittare di idee nate in altre aziende, come il DOS creato dalla "Seattle Computer Company" ed acquistato per poche centinaia di dollari da Bill Gates, o il mouse pensato e ideato per la prima volta dall XEROX che realizzò anche la prima interfaccia grafica, trampolino di lancio per Windows sviluppato poi da Microsoft.


E pensare che ......

nel 1943, Thomas J. Watson, Chairmain IBM, disse :

"Ritengo che il mercato mondiale possa avere bisogno
al massimo di 5 computers,"

.... e

Ken Olsen, Presidente della DEC, nel 1977,

"Non c'è nessun motivo che una persona abbia
un computer in casa".


Invece è stata tutta un'altra storia.



 




























 
La piastra di silicio dell' Intel 8088
....e quella del Pentium
L' Apple II
Il primo PC IBM